Lo studente fuorisede per il vero bolognese fa parte della Bologna di ieri, di oggi e di domani, è indistinguibile da essa. Non sono nè un bene nè un male, sono parte della città da prima dei portici e delle torri (anzi, ha contribuito a crearli visto il sovrappopolamento che portarono fin dal medioevo nella vecchia cerchia di mura). Non è che uno di Bologna si immagina Bologna senza i portici, le torri.. e gli studenti, come fa?
Peraltro lo studente fuorisede di oggi è il vez di domani (conosco gente che ha messo su la Z, lo slang e un'identità più forte della mia in pochi anni) e suo figlio/a è il/la bolognese doc di dopodomani.
Lo studente che si fa le cannette in Piazza Verdi e scrive frasette cool sui muri, nel giro di 10 anni ce lo si ritrova manager in Lamborghini o nel packaging o nella food valley.
E sempre ovviamente, quello che a 20 anni fa casino alle 4 in Via Petroni e si fa la serata impegnata a discutere di bene comune e boicottaggi al circolo anarchico, è sempre quello che poi a 50 anni si lamenta del degrado che c'è oggi, che ai suoi tempi la gente poteva dormire, che gli studenti ora son tutti degli estremisti fancazzisti e cos'è sta roba dei 30 io col mio macchinone faccio ciò che voglio.
Bologna, con il suo bello e le sue contraddizioni, con il suo bel mischione di umanità varia, what else.
Entrambe le cose che hai detto, come i turisti un po'. Mi stupì una volta la frase di un mio compagno di uni abruzzese, che mi chiese dove fossero i bolognesi. Amico mio se per te Bologna è una città fatta da piazza verdi, via delle Moline e via Indipendenza è chiaro che stai vedendo la stessa sorta di Disneyland che vedono gli americani. Esiste una città che vive al di fuori delle zone gentrificate e studentizzate, che spesso queste persone non conoscono. Questo per dire che comunque loro vivono in una sorta di "città magica" che però è solo una porzione della vera città, spesso confinati in un perimetro che non abbandonano, come nel Truman Show, e ne hanno per forza una visione distorta.
>Sono persone venute da lontano che credono Bologna sia il paese dei balocchi e che modificano la sfera socio culturale giovanile tendendo verso una realtà fittizia che i locals non sentono propria?
>Sono risorse che arricchiscono il nostro patrimonio sociale di diverse culture e che fanno girare un'economia immobiliare?
la cosa piuttosto divertente è che di questo genere di problemi (la vita sociale, i rapporti con la popolazione locale, il prezzo degli affitti eccetera eccetera) si legge nelle lettere degli studenti a Bologna fin dal Medioevo.
Lo "spirito fuorisede" alberga a Bologna almeno dal 1088.
Pensa quanto doveva essere disagiata la loro città di origine se hanno scelto di venire a Bologna bruciandosi 600-700 euro al mese solo per un posto dove dormire. Mi sento fortunato a non essere costretto a fare questa scelta. Bologna è una città universitaria da ben prima che nascessi (ho 32 anni) quindi l'ho sempre vista una come una città "movimentata", ti deve piacere questa cosa, altrimenti te ne vai sulla bassa o sui monti.
Certo nel centro ci sta un livello di degrado elevato (ma anche quello lo ricordo da quando ero bambino), non credo sia un fenomeno arginabile e chi può se ne sta andando in quartieri/zone più tranquille.
La situazione immobiliare è disastrosa (come in tutte le città universitarie o turistiche), ma non sono problemi risolvibili localmente visto che si estendono da nord a sud.
Anche io pago poco a Milano ma non per questo vado in giro a dire che Milano costa poco.
A Bologna devi pregare Gesù per trovare una singola a 350 ora. Hai fatto male a lasciarla, che ti devo dire.
Bologna non sarebbe Bologna senza i fuorisede E i fuorisede che decidono di diventare bolognesi, molti miei amici che vengono da lontano hanno deciso di stabilirsi in Emilia nel lungo termine e questo mi rende molto orgoglioso. i fuorisede sono piccoli quando arrivano di solito, 18/19 anni e spesso da realtà più """provinciali""". Esattamente come i 18/19enni locali loro sono abbastanza vivaci diciamo, vogliono vivere la città e la loro età. Non sta ai "locali" decidere come si vive nella città, sta a chi vive nella città, che venga da vicino o da lontano (entro i limiti di legge obv)
Sono ragazze e ragazzi che vengono a Bologna per studiare. Alcuni campano con pochissimo. A me vanno benissimo così come sono, perché non è che parliamo di un marasma indistinto. Magari qualcuno fa qualche cazzata, va bene... però anche Andrea Pazienza era un fuori sede, faceva cazzate pure lui e noi abbiamo fatto una mostra che costava 25€ a biglietto.
Lo spirito di una città, come quello di un paese, è altamente complesso e non può essere distinto semplicemente tra chi è nativo e chi viene da fuori. È composto da chiunque vi si trovi, contribuendo in qualsiasi momento. Qualunque cittadino di una città cosmopolita come Bologna dovrebbe capirlo.
Perdona la paraculata, ma la trovo una questione un po' infantile e una distinzione inutile. Come hai notato stai chiedendo alle persone di generalizzare sulle generalizzazioni. Non capisco l'ossessione di questo sub con i "fuorisede". Secondo me riflette male su Bologna (e ho questo brutto sospetto che serve solo a soddisfare l'ego di coloro che vogliono sentirsi superiori come "Bolognesi DOC").
La percentuale di quelli che tornano "al paese d'origine" invece di rimanere a lavorare dopo l'uni è comunque elevata: pochi pensano di mettere radici e di stabilirsi qui, se non perché hanno trovato la giusta offerta e le giuste condizioni per stanziarsi.
Ma è una cosa che penso sia comune a parecchie città universitarie.
Beh snì, nel mondo del lavoro la percentuale di persone con accenti palesemente "forestieri" è comunque altra, soprattutto in certi settori (es. sanità).
Sì, dicevo con specifico riferimento a Bologna. Per quello che ho visto, molti fanno domanda qui per posizioni nel pubblico (es., docenti precari). Ma per altre posizioni mi pare di non vederne molti stabilirsi dopo anche aver fatto che so la pratica.
Anche io parlavo di Bologna, dicevo che in certi settori (qui in città) c'è tanta gente forestiera e gli ospedali sono uno di quei settori, ovviamente da mia esperienza/sensazione.
Questo per sottolineare che Bologna è scelta quasi esclusivamente solo per l'università, non per stabilirvisi, come Milano, Roma, Torino, Napoli o altre città in cui c'è una passerella abbastanza diretta tra l'università e il mondo del lavoro.
D'accordissimo, infatti per chi viene da fuori nella fascia d'età 20-25/27 penso che Bologna spesso sia vista come una città molto "transitoria", ed è un peccato perché servirebbe molto un altro polo forte che attragga lavoratori come Milano, anche per stemperare un po' l'estrema congestione economica in una sola città, con tutte le problematiche che ne conseguono
Temo che Bologna non offra sbocchi nel mondo del lavoro privato come fa Milano, dove diverse industrie (design, pubblicità, moda, comunicazione ecc) attirano molte persone soprattutto per lavorare
Si è più che altro a Milano c'è anche la stragrande maggioranza del settore finanziario che ha un indotto molto grosso e in generale molti HQ di multinazionali estere.
L'area vicino a Bologna ha sicuramente un paio di eccellenze (automotive e food valley) ma numericamente parlando la disponibilità di offerte è oggettivamente molto minore, specialmente per laureati
C'è tanta gente che dopo la triennale a Bologna va a Milano, Torino o Roma, oppure all'estero. Alcuni ritornano a casa, ma secondo me questi ultimi non sono la maggioranza.
Sono assolutamente d'accordo, comunque, che l'Italia dovrebbe avere una città che fa concorrenza a Milano, e per ora non esiste. Quando tutto si concentra in una sola città non è mai positivo
>C'è tanta gente che dopo la triennale a Bologna va a Milano, Torino o Roma, oppure all'estero. Alcuni ritornano a casa, ma secondo me questi ultimi non sono la maggioranza.
Sì esatto infatti non capisco i downvote sinceramente, mi sembra una cosa abbastanza oggettiva
>Sono assolutamente d'accordo, comunque, che l'Italia dovrebbe avere una città che fa concorrenza a Milano, e per ora non esiste. Quando tutto si concentra in una sola città non è mai positivo
Assolutamente, abbiamo un problema identico alla Francia, dove tutta la dinamicità economica del paese è sempre più concentrata a Parigi (per loro probabilmente anche di più), come da noi a Milano.
Nonostante entrambe le nazioni avrebbero tante città medio-grandi (da 200k in su) che potrebbero essere molto attrattive lavorativamente parlando.
Da ligure non posso che pensare al caso di Genova che, nonostante sulla carta ne avrebbe tutte le carte in regola, attira praticamente zero giovani lavoratori da fuori regione
Come tutti i luoghi dove ci sono tante persone che arrivano da fuori, si perde la cultura locale. Torino non ha quasi più nulla di torinese perché non esistono più i torinesi che tramandano gli usi locali, ma la popolazione è perlopiù discendente da italiani meridionali. Non si parla più dialetto, il cibo tipico è limitato ai ristoranti costosi mentre le piole tipiche stanno sparendo sostituite da "pasticciotti" e "pizza napoletana" e "tapas".
Ho parlato con molti fuorisede che vedono Bologna un po' come se fosse un paradiso in terra in cui tutto è permesso e nulla ti può succedere. Senza puntualmente mai uscire dalle zone gentrificate/frequentate da studenti e senza rendersi conto dello schifo che c'è in certi quartieri, ovviamente. Nella loro testa hanno un'immagine romanticizzata della "povertà" e del "quartierino" senza averci mai vissuto davvero.
Sono nata in zona Barca e poi mi sono trasferita verso la periferia anni fa, per contesto. Confesso che un po' mi fanno ridere, però non è che li odio o altro. Il fatto è che sono mega ingenui e non ti credono quando dici che Piazza Verdi di notte è un postaccio solo perché vanno sempre a farci serata.
Francamente è un pò triste sentire solo dialetti del sud e vedere per la maggior parte gente meridionale. Non dico che voglio solo puri emiliani ariani, ma sarebbe bello avere più diversità di italiani e europei.
Però è comunque meglio che essere una città morente come la maggior parte delle città medio grandi d'Italia.
Male o bene che si vedano , sfortunatamente mandano avanti Bologna . Io sono bolognese, ma mi ritrovo spesso a girarci sia di giorno che di sera .
La Bologna di adesso é composta al 70% da fuorisede e 30% da bolognesi effettivi .
É una città globalizzata e internazionale, abbastanza all' avanguardia anche per i mezzi .
Però la zona bar/ristoranti di centro alla sera é molto trasandata , ma non é così facilmente risolvibile come problema .
Lo studente fuorisede per il vero bolognese fa parte della Bologna di ieri, di oggi e di domani, è indistinguibile da essa. Non sono nè un bene nè un male, sono parte della città da prima dei portici e delle torri (anzi, ha contribuito a crearli visto il sovrappopolamento che portarono fin dal medioevo nella vecchia cerchia di mura). Non è che uno di Bologna si immagina Bologna senza i portici, le torri.. e gli studenti, come fa? Peraltro lo studente fuorisede di oggi è il vez di domani (conosco gente che ha messo su la Z, lo slang e un'identità più forte della mia in pochi anni) e suo figlio/a è il/la bolognese doc di dopodomani. Lo studente che si fa le cannette in Piazza Verdi e scrive frasette cool sui muri, nel giro di 10 anni ce lo si ritrova manager in Lamborghini o nel packaging o nella food valley. E sempre ovviamente, quello che a 20 anni fa casino alle 4 in Via Petroni e si fa la serata impegnata a discutere di bene comune e boicottaggi al circolo anarchico, è sempre quello che poi a 50 anni si lamenta del degrado che c'è oggi, che ai suoi tempi la gente poteva dormire, che gli studenti ora son tutti degli estremisti fancazzisti e cos'è sta roba dei 30 io col mio macchinone faccio ciò che voglio. Bologna, con il suo bello e le sue contraddizioni, con il suo bel mischione di umanità varia, what else.
Esatto. Tutto ritorna. È sempre la stessa storia.
Tu scrivi? Se non lo fai, dovresti.
e' vero.
Il fatto che essere bolognesi diventi la vostra intera personalità non è una cosa positiva ti avverto bro
Entrambe le cose che hai detto, come i turisti un po'. Mi stupì una volta la frase di un mio compagno di uni abruzzese, che mi chiese dove fossero i bolognesi. Amico mio se per te Bologna è una città fatta da piazza verdi, via delle Moline e via Indipendenza è chiaro che stai vedendo la stessa sorta di Disneyland che vedono gli americani. Esiste una città che vive al di fuori delle zone gentrificate e studentizzate, che spesso queste persone non conoscono. Questo per dire che comunque loro vivono in una sorta di "città magica" che però è solo una porzione della vera città, spesso confinati in un perimetro che non abbandonano, come nel Truman Show, e ne hanno per forza una visione distorta.
«E i tuoi bolognesi, se esistono, ci sono od ormai si son persi / confusi e legati a migliaia di mondi diversi»
Bologna non esiste, Bologna è l idea che chi va a Bologna ha di Bologna
>Sono persone venute da lontano che credono Bologna sia il paese dei balocchi e che modificano la sfera socio culturale giovanile tendendo verso una realtà fittizia che i locals non sentono propria? >Sono risorse che arricchiscono il nostro patrimonio sociale di diverse culture e che fanno girare un'economia immobiliare? la cosa piuttosto divertente è che di questo genere di problemi (la vita sociale, i rapporti con la popolazione locale, il prezzo degli affitti eccetera eccetera) si legge nelle lettere degli studenti a Bologna fin dal Medioevo. Lo "spirito fuorisede" alberga a Bologna almeno dal 1088.
Questo è interessante! Avresti qualche link a riguardo?
in genere gli studî di Jacques Verger (Les universités au Moyen Âge per cominciare)
>si legge nelle lettere degli studenti a Bologna fin dal Medioevo. Sauce?
Verger su tutti
Eh?
Jacques Verger, il più importante degli storici dell'università medievale
Cosa vuol dire "su tutti"?
Su tutti = fra tutti (gli storici)
principalmente, in primo luogo
“Su tutti” è un modo di dire, mai sentito? 😅
Pensa quanto doveva essere disagiata la loro città di origine se hanno scelto di venire a Bologna bruciandosi 600-700 euro al mese solo per un posto dove dormire. Mi sento fortunato a non essere costretto a fare questa scelta. Bologna è una città universitaria da ben prima che nascessi (ho 32 anni) quindi l'ho sempre vista una come una città "movimentata", ti deve piacere questa cosa, altrimenti te ne vai sulla bassa o sui monti. Certo nel centro ci sta un livello di degrado elevato (ma anche quello lo ricordo da quando ero bambino), non credo sia un fenomeno arginabile e chi può se ne sta andando in quartieri/zone più tranquille. La situazione immobiliare è disastrosa (come in tutte le città universitarie o turistiche), ma non sono problemi risolvibili localmente visto che si estendono da nord a sud.
Veramente una singola la trovi anche a 350 e come università Bologna è tra le top italiane
Singola a 350 a Modena, sì
350 per una singola a Bologna è letteralmente quello che pagavo io qualche mese fa lol
Anche io pago poco a Milano ma non per questo vado in giro a dire che Milano costa poco. A Bologna devi pregare Gesù per trovare una singola a 350 ora. Hai fatto male a lasciarla, che ti devo dire.
I fuorisede mantengono l'intera economia di Bologna dal 1088.
Bologna non sarebbe Bologna senza i fuorisede E i fuorisede che decidono di diventare bolognesi, molti miei amici che vengono da lontano hanno deciso di stabilirsi in Emilia nel lungo termine e questo mi rende molto orgoglioso. i fuorisede sono piccoli quando arrivano di solito, 18/19 anni e spesso da realtà più """provinciali""". Esattamente come i 18/19enni locali loro sono abbastanza vivaci diciamo, vogliono vivere la città e la loro età. Non sta ai "locali" decidere come si vive nella città, sta a chi vive nella città, che venga da vicino o da lontano (entro i limiti di legge obv)
Riassumo Fuori sede = good Turisti = molto, molto bad
Sono ragazze e ragazzi che vengono a Bologna per studiare. Alcuni campano con pochissimo. A me vanno benissimo così come sono, perché non è che parliamo di un marasma indistinto. Magari qualcuno fa qualche cazzata, va bene... però anche Andrea Pazienza era un fuori sede, faceva cazzate pure lui e noi abbiamo fatto una mostra che costava 25€ a biglietto.
È drent'ann che stagg'a balagna Top i fuorisede! Da sempre una parte di Bologna fondamentale!
Lo spirito di una città, come quello di un paese, è altamente complesso e non può essere distinto semplicemente tra chi è nativo e chi viene da fuori. È composto da chiunque vi si trovi, contribuendo in qualsiasi momento. Qualunque cittadino di una città cosmopolita come Bologna dovrebbe capirlo. Perdona la paraculata, ma la trovo una questione un po' infantile e una distinzione inutile. Come hai notato stai chiedendo alle persone di generalizzare sulle generalizzazioni. Non capisco l'ossessione di questo sub con i "fuorisede". Secondo me riflette male su Bologna (e ho questo brutto sospetto che serve solo a soddisfare l'ego di coloro che vogliono sentirsi superiori come "Bolognesi DOC").
La percentuale di quelli che tornano "al paese d'origine" invece di rimanere a lavorare dopo l'uni è comunque elevata: pochi pensano di mettere radici e di stabilirsi qui, se non perché hanno trovato la giusta offerta e le giuste condizioni per stanziarsi. Ma è una cosa che penso sia comune a parecchie città universitarie.
Beh snì, nel mondo del lavoro la percentuale di persone con accenti palesemente "forestieri" è comunque altra, soprattutto in certi settori (es. sanità).
Sì, dicevo con specifico riferimento a Bologna. Per quello che ho visto, molti fanno domanda qui per posizioni nel pubblico (es., docenti precari). Ma per altre posizioni mi pare di non vederne molti stabilirsi dopo anche aver fatto che so la pratica.
Anche io parlavo di Bologna, dicevo che in certi settori (qui in città) c'è tanta gente forestiera e gli ospedali sono uno di quei settori, ovviamente da mia esperienza/sensazione.
Beh si', mi sembra ovvio che post università si decida la città in cui vivere principalmente in base a dove si trova lavoro
Questo per sottolineare che Bologna è scelta quasi esclusivamente solo per l'università, non per stabilirvisi, come Milano, Roma, Torino, Napoli o altre città in cui c'è una passerella abbastanza diretta tra l'università e il mondo del lavoro.
D'accordissimo, infatti per chi viene da fuori nella fascia d'età 20-25/27 penso che Bologna spesso sia vista come una città molto "transitoria", ed è un peccato perché servirebbe molto un altro polo forte che attragga lavoratori come Milano, anche per stemperare un po' l'estrema congestione economica in una sola città, con tutte le problematiche che ne conseguono
Temo che Bologna non offra sbocchi nel mondo del lavoro privato come fa Milano, dove diverse industrie (design, pubblicità, moda, comunicazione ecc) attirano molte persone soprattutto per lavorare
Si è più che altro a Milano c'è anche la stragrande maggioranza del settore finanziario che ha un indotto molto grosso e in generale molti HQ di multinazionali estere. L'area vicino a Bologna ha sicuramente un paio di eccellenze (automotive e food valley) ma numericamente parlando la disponibilità di offerte è oggettivamente molto minore, specialmente per laureati
C'è tanta gente che dopo la triennale a Bologna va a Milano, Torino o Roma, oppure all'estero. Alcuni ritornano a casa, ma secondo me questi ultimi non sono la maggioranza. Sono assolutamente d'accordo, comunque, che l'Italia dovrebbe avere una città che fa concorrenza a Milano, e per ora non esiste. Quando tutto si concentra in una sola città non è mai positivo
>C'è tanta gente che dopo la triennale a Bologna va a Milano, Torino o Roma, oppure all'estero. Alcuni ritornano a casa, ma secondo me questi ultimi non sono la maggioranza. Sì esatto infatti non capisco i downvote sinceramente, mi sembra una cosa abbastanza oggettiva >Sono assolutamente d'accordo, comunque, che l'Italia dovrebbe avere una città che fa concorrenza a Milano, e per ora non esiste. Quando tutto si concentra in una sola città non è mai positivo Assolutamente, abbiamo un problema identico alla Francia, dove tutta la dinamicità economica del paese è sempre più concentrata a Parigi (per loro probabilmente anche di più), come da noi a Milano. Nonostante entrambe le nazioni avrebbero tante città medio-grandi (da 200k in su) che potrebbero essere molto attrattive lavorativamente parlando. Da ligure non posso che pensare al caso di Genova che, nonostante sulla carta ne avrebbe tutte le carte in regola, attira praticamente zero giovani lavoratori da fuori regione
Come tutti i luoghi dove ci sono tante persone che arrivano da fuori, si perde la cultura locale. Torino non ha quasi più nulla di torinese perché non esistono più i torinesi che tramandano gli usi locali, ma la popolazione è perlopiù discendente da italiani meridionali. Non si parla più dialetto, il cibo tipico è limitato ai ristoranti costosi mentre le piole tipiche stanno sparendo sostituite da "pasticciotti" e "pizza napoletana" e "tapas".
Ho parlato con molti fuorisede che vedono Bologna un po' come se fosse un paradiso in terra in cui tutto è permesso e nulla ti può succedere. Senza puntualmente mai uscire dalle zone gentrificate/frequentate da studenti e senza rendersi conto dello schifo che c'è in certi quartieri, ovviamente. Nella loro testa hanno un'immagine romanticizzata della "povertà" e del "quartierino" senza averci mai vissuto davvero. Sono nata in zona Barca e poi mi sono trasferita verso la periferia anni fa, per contesto. Confesso che un po' mi fanno ridere, però non è che li odio o altro. Il fatto è che sono mega ingenui e non ti credono quando dici che Piazza Verdi di notte è un postaccio solo perché vanno sempre a farci serata.
Ah beh ma gli universitari son piccoli dai, avranno 21 anni, stanno vivendo il loro momento di spensieratezza
Francamente è un pò triste sentire solo dialetti del sud e vedere per la maggior parte gente meridionale. Non dico che voglio solo puri emiliani ariani, ma sarebbe bello avere più diversità di italiani e europei. Però è comunque meglio che essere una città morente come la maggior parte delle città medio grandi d'Italia.
Okay Bossi
Ueeeeeee uagliò
Sono di Bolzano uagliò
[удалено]
As per sub's rules, no assholery
Male o bene che si vedano , sfortunatamente mandano avanti Bologna . Io sono bolognese, ma mi ritrovo spesso a girarci sia di giorno che di sera . La Bologna di adesso é composta al 70% da fuorisede e 30% da bolognesi effettivi . É una città globalizzata e internazionale, abbastanza all' avanguardia anche per i mezzi . Però la zona bar/ristoranti di centro alla sera é molto trasandata , ma non é così facilmente risolvibile come problema .
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As per sub's rules, no assholery
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As per sub's rules, no assholery
[удалено]
As per sub's rules, no assholery